In una recente intervista rilasciata a MAG, L’Amministratore Delegato di F2i, Renato Ravanelli, ha sintetizzato i principali traguardi raggiunti dal fondo infrastrutturale e anticipato alcuni dei possibili obiettivi a seguito del lancio del Terzo Fondo, avvenuto alla fine del 2017 con una raccolta record di circa 3,3 miliardi di euro.
Il portafoglio di F2i consiste attualmente in 18 società, in 8 settori infrastrutturali, con 3,1 miliardi di ricavi aggregati e un mol di 1,3 miliardi. La SGR guidata da Ravanelli gestisce due fondi: il Secondo Fondo F2i, lanciato nel 2012, e il Terzo Fondo F2i, nel quale sono confluiti, lo scorso anno, gli asset del Primo Fondo.
La raccolta per il Terzo Fondo ha riscosso notevole interesse tra gli investitori e la società di gestione del risparmio starebbe valutando se ampliare l’importo di 3,3 miliardi di euro raggiunto. Intanto, sottolinea l’AD, il fondo punta a continuare il lavoro svolto e a sostenere la crescita delle aziende in portafoglio.
A proposito di investitori, il vertice di F2i ha evidenziato di essersi trovato a cospetto di istituzioni con elevate professionalità, capaci di dialogare e scambiare esperienze con analoghe istituzioni estere.
Un aspetto degno del Terzo Fondo è un obiettivo di rendimento che punta al 10% circa. La dotazione infrastrutturale in mano al Terzo Fondo è in grado di generare importanti flussi di cassa, una caratteristica molto gradita agli investitori.
Alla base del successo di F2i vi è il suo ruolo di soggetto aggregatore in comparti ad elevata frammentarietà. Il fondo individua le proprie società target tra realtà già operative in contesti in cui la struttura dell’offerta risulta ancora frammentata. Con l’acquisizione ed aggregazione di realtà analoghe, punta successivamente all’integrazione e alla crescita di scala.
Tra gli obiettivi futuri della SGR, Ravanelli indica anche l’internazionalizzazione di società che stanno crescendo molto in Italia. Un obiettivo che potrebbe estendersi, oltre alle società in portafoglio, anche ad aziende che vogliano essere accompagnate da un partner istituzionale come F2i.
Esclusa, invece, la possibilità di investimenti in altri fondi stranieri, in quanto ciò non rientrerebbe nella mission di F2i.
Il top manager ha poi ricordato il ruolo del fondo nei processi di privatizzazione, con particolare riferimento al settore aeroportuale, citando i felici esempi di Torino e Napoli, dove la società di gestione del risparmio ha un ottimo rapporto con le amministrazioni locali, che gradualmente hanno rilasciato il patrimonio, soddisfatti della gestione.
Il testo integrale dell’intervista a Renato Ravanelli è consultabile al seguente collegamento: